Il cinema come costruzione del significato personale
Daniela Merigliano, psichiatra, psicoterapeuta, didatta SITCC, partendo dallo studio della vita del regista, ci accompagna a cogliere l’invariante sistemico che sottende la sua produzione artistica. Così il modello costruttivista postrazionalista si rivela strumento versatile di lettura tanto dell’autore quanto dei suoi personaggi. Greenaway, Del Toro, ma anche la fotografa Woodman, sono alcuni dei grandi artisti di cui Merigliano svela la coerenza dei percorsi emotivi e i temi di fondo.
Significati e Contesti della scrittura autobiografica
Narrare la propria vita, la si racconta un po’ ogni giorno, ma altra cosa è scriverla, un livello diverso di dare ordine e significato, di costruire una trama, cercare nessi e incroci, soprattutto relazioni, trovare suggestioni inedite. Giampiero Cesari, psichiatra e psicoterapeuta, a lungo nel servizio pubblico anche come responsabile del DSM di Arezzo, ci racconterà la sua esperienza di scrittura autobiografica presso la Libera Università di Anghiari e ci interrogheremo sulla parola scritta come possibile contributo alla conoscenza di sé, in contesti diversi, tra riflessione esistenziale e psicoterapia.
Dialogo e traiettorie esistenziali dei personaggi nel romanzo di Dostoevskij
Gli eventi cruciali della biografia di Dostoevskij, i temi fondamentali della sua opera, l’analisi di un dialogo- chiave in “Delitto e castigo”: queste le tappe di un affascinante e personale percorso tracciato da Carlo Carapellese, psichiatra e psicoanalista, nel pianeta di uno degli scrittori più amati da chi si interessa alla mente umana. L’analisi proposta è centrata sul reperimento dei punti di contatto tra il sé e l’altro che il dialogo (anche non verbale oppure interiore) offre nel suo svolgimento ai personaggi e all’emergere di stati del sé orientati al riconoscimento dell’altro.
WIKI-PENE L’importanza della conoscenza
Nicola Mondaini, professore di Urologia , Università della Magna Grecia, affronta il paradosso di come la parte del corpo probabilmente più nominata, oggetto di attenzione e idealizzazione, sia ancora poco conosciuta e fonte di imbarazzo e vergogna. Di come siano tardive le richieste di aiuto, e come siano cambiate negli ultimi venti anni. Andrologia e urologia si sono dimostrate sempre più sensibili e pronte a cogliere, oltre l’aspetto organico, i vissuti dei pazienti, indirizzando, quando indicato, ad una consulenza psicologica.
La formazione del racconto storico tra narrazione e memoria pubblica
A partire da una strage nazifascista, Francesco Gavilli, ricercatore storico, affronta temi quali ricostruzione e ricomposizione del lavoro del ricercatore storico, similitudini e differenze con il lavoro psicoterapeutico, complessità dell’evento e pluralità dei soggetti, memorie pubbliche e narrazioni private, il bisogno di trama nel racconto privato e astrazione della memoria pubblica. Interventi stimolanti e partecipi nella discussione. Soprattutto suggestioni e tematiche che ognuno può accogliere ed elaborare. Perché le nostre “conversazioni” non cercano le risposte esaurienti, ma le domande più generatrici di curiosità e ricerca.
La Fisica dei Sistemi Complessi
Come si definisce la complessità? Cosa è un sistema complesso? E come i fisici studiano tali sistemi? Samir Suweis, professore di Fisica, Università di Padova, approfondisce queste domande, illustrando alcuni concetti quali interazioni non lineari, soglia, saturazione, mettendo in guardia dalla tentazione di abusare delle metafore qualora non siano esplicative. Alcuni esempi di ricerche mostrano come problemi di ecologia e neuroscienze vengono studiati attraverso un approccio multidisciplinare basato sulla fisica dei sistemi complessi. Infine si è discusso dei limiti e delle opportunità della scienza della complessità nell’affrontare le grandi sfide scientifiche del nostro tempo.
IL MESTIERE DELL’ATTORE:
“… far parer vero quello che non è; senza bisogno, signore: per giuoco …” (L. Pirandello)
Teresa Saponangelo, attrice di teatro, cinema e TV, racconta la sua esperienza, il suo rapporto con il personaggio, il pubblico, l’autore. Finzione, immaginazione, emozione, identificazione accomunano il mestiere dell’attore e la fascinazione dello spettatore, ma anche la psicoterapia può essere circolarità/alternanza tra pensiero realistico ed immaginativo, tra concretezza ed astrazione. La “simulazione immaginativa” (P. Harris) svolge un ruolo centrale nello sviluppo infantile, non scompare crescendo, fa scoprire il mondo delle possibilità, sia oggettive che soggettive. Assistere ad una rappresentazione è l’inizio di un magico gioco di “far finta” prolungato, esteso, psicologicamente ricco: esplorazione di ruoli inconsueti, riconoscimento di sentimenti inarticolati, messa a fuoco anche di aspetti inquietanti di noi stessi. Non è da escludere una spiegazione evoluzionistica del perché gli umani ricerchino queste esperienze. Come afferma il filosofo K. Walton, le arti rappresentazionali hanno la funzione sociale di prescrivere immaginazioni.
L’autoritratto tra rappresentazione di se’ e linguaggio di un’ epoca
La professoressa Liletta Fornasari ci ha guidato con grande competenza in un affascinante viaggio attraverso autoritratti di grandi artisti. L’autoritratto come incontro tra aspetti storico-artistici e psicologici, in cui l’artista, utilizzando il linguaggio della sua epoca, crea una rappresentazione di sé da donare al suo pubblico ed ai posteri. La coinvolgente esposizione della professoressa permette di riflettere sulla molteplicità di implicazioni psicologiche dell’autoritratto. Come gioco creativo, come gusto della finzione e della maschera. Autoritratto come ricerca sofferta della propria identità, come modalità di autodefinirsi e racchiudersi nello spazio della tela. Come orgoglio ed affermazione. Autoritratto come meditazione sullo scorrere del tempo (i ritratti “seriali”) e come “doppio” che sopravviva alla morte. Autoritratto come si vuole che gli altri ci vedano. In fondo l’autoritratto riguarda tutti noi, perchè riguarda il rapporto con la nostra immagine, specchio o selfie, quando diamo un volto alla nostra identità. Autoritratto come ricordo del mito di Narciso, allegoria, racconto e menzogna, finzione e disvelamento.
Nati per leggere e i benefici della lettura condivisa in famiglia
Prima ancora che il bambino inizi a parlare, la dimensione fisica delle prime esperienze con la lettura collega gli aspetti sensoriali (tatto nell’abbraccio, vista del viso amato, ascolto della voce nota, odore rassicurante) ed emotivi all’attenzione condivisa, alla memoria e alle regioni cerebrali del linguaggio. Di questo e molto altro ci ha parlato Fiorenza Poli, non trascurando i rischi di abbandonare troppo presto i bambini ai dispositivi digitali. Che lettori saremo nel futuro? La lettura su schermi (skimming, lettura superficiale; skipping, salto di parti del testo; browsing, scorrimento veloce) sostituirà completamente la “lettura profonda”? Con quali conseguenze, ad esempio, sulla memoria e la capacità di sequenzializzazione? Interrogativi inquietanti, ma ineludibili.
Un Omero gentile
Una immersione nel mondo di Omero, coinvolgente, intrigante quanto rigorosa, è quella che ci ha offerto il Professor Livio Rossetti. Con un linguaggio fresco e appassionato ci ha illustrato l’enorme influenza civilizzatrice e costruttrice di identità dei canti dei rapsodi per il popolo degli Elleni, dispersi in innumerevoli colonie, all’alba della scrittura alfabetica. Come l’Iliade e l’Odissea abbiano fornito immaginario, pensiero razionale e schemi di comportamento, come abbiano contribuito a dare un nome alle emozioni e suggerito come gestirle, come abbiano creato personaggi femminili complessi e determinanti gli eventi, come dimostrino in poesia cosa sia la “teoria della mente”… una civiltà luminosa, troppo ben narrata per essere stata solo utopia!
INSEGUIRE PENSIERI, RESTITUIRE ENIGMI
Il lavoro del traduttore
Il Professor Fulvio Ferrari, ordinario di Filologia Germanica all’ Università di Trento e traduttore di lingue scandinave e nederlandese ci guida a comprendere i molti piani e i vari “personaggi” con cui il traduttore si confronta. Non c’è solo il “corpo a corpo” con l’autore, ma anche le pressioni e le aspettative della committenza (casa editrice) e la negoziazione tra caratteristiche linguistiche/culturali del testo e comprensibilità per il lettore, “compagno immaginario del traduttore”. Non solo, egli dialoga anche con tutti gli autori che ha tradotto e con quelli di cui riconosce la presenza nel testo. Deve avere consapevolezza della complessità, della stratificazione, della polifonia del testo e cogliervi la nota “dominante”. Tradurre è immedesimarsi, immergersi nella conoscenza dell’altro, interpretare, a volte tradire consapevolmente per essere fedeli. Echi e suggestioni non mancheranno riflettendo sul lavoro dello psicoterapeuta…
PERTURBAZIONE EMOTIVA, TENSIONE, CATARSI
Rappresentare oggi la tragedia greca
Daniele Salvo, attore e regista di numerose tragedie greche, ci coinvolge e affascina nel suo discorso a partire dalla domanda “che senso ha rappresentare oggi una tragedia greca?” Quali “segnali luminosi provenienti da stelle ormai scomparse” ci giungono dall’Atene del V secolo? Come possiamo confrontarci con “la parola antica tentando di decifrare il riverbero luminoso proveniente da quelle stelle scomparse e riflettere sui nostri destini futuri”?
La tragedia greca è forma d’arte totale, parola, musica, danza, scenografia: esperienza immersiva, in cui si incontrano il linguaggio ed i suoi significati, la ricerca di vocalità evocative, l’espressività del corpo, il ritmo, la musica, le luci, naturali e non.
È spettacolo popolare, “politico” (da polis), della comunità e per la comunità.
Centrale il ruolo del regista: da un lato quello di mettersi in sintonia con il testo e con l’autore, “farsi attraversare”, ma dall’altro anche quello di “attualizzare” o la tragedia è attuale di per sé ? Secondo Salvo“ il filo che unisce antico e moderno è l’emotività, la commozione”, la forza, la violenza delle emozioni, il loro potere perturbante e straniante dalla realtà ordinaria, filo che permette di parlare ad un pubblico eterogeneo e contemporaneo.
https://www.youtube.com/watch?v=VzjImQaBJ4A&t=780s